Diplomato in regia a soli 24 anni, trasferitosi a Londra nel 1964, Marco Bellocchio ha un suo progetto da realizzare, per potersi far notare sulle scene cinematografiche, un’idea di film molto intimistico e, allo stesso tempo, “casalingo”. La priorità maggiore era quella di non spendere troppo, pur godendo di una vita, relativamente semplice e “privilegiata”, con solide basi in una famiglia borghese.
Nell’opera prima di debutto nel mondo del cinema si dovevano sintetizzare tutti i temi battenti e disperati che circondavano la propria, seppur giovane, esistenza.
Ed ecco nascere il primo lungometraggio “I pugni in tasca”, riproposto all’Istituto Stensen di Firenze nel restauro curato dalla Cineteca di Bologna...
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