Monthly Archives Aprile 2018

Earth – Un giorno straordinario

Sarà per via dell’imprinting infantile datomi da quella dolce mollezza post-prandiale aperta dall’Aria sulla quarta corda di Bach, sarà per una sincera e radicata fascinazione per le meraviglie sorprendenti della Natura, ma per i documentari sugli animali ho sempre avuto un debole.
Solo che Earth – Un giorno straordinario non è un semplice documentario: perché dai tempi gloriosi del Quark di Piero Angela il documentario naturalistico si è evoluto (anche, e soprattutto, formalmente), perché questo è un docu-film, più che un doc vero e proprio, e perché la rappresentazione visiva per le meraviglie sorprendenti della natura raggiunge qui vette finora mai toccate: le stesse del materiale che è alla base di questa operazione cinematografica, la serie di documentari della ...

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Un sogno chiamato Florida

Il Florida Project del titolo originale è letteralmente l’altra faccia di Disneyland, quella che si trova a pochi passi dal Paese delle Meraviglie. Nelle intenzioni, la periferia intorno al megaparco dei divertimenti di Orlando avrebbe dovuto diventare un’area residenziale per la comunità americana di domani, ma oggi è di fatto una schiera di grotteschi motel dai nomi fiabeschi o futuristici. E in cui, naturalmente, della fiaba non c’è nemmeno l’ombra.

In una di queste strutture, chiamata Magic Castle (più che un castello, una casa popolare), vive sotto la soglia della povertà la giovanissima Halley con la figlia Moonee...

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Il prigioniero coreano

Kim Ki-duk torna al Lido di Venezia con Il prigioniero coreano, dramma dagli echi kafkiani sulle insanabili fratture tra nord e sud Corea, e sul concetto di “libertà”. Nel 2016 presentato a Venezia durante la Mostra all’interno della sezione Cinema nel giardino, e ora in sala grazie alla sempre meritevole Tucker Film.

Il compagno Nam

A un pescatore della Corea del Nord si rompe il motore della barca e va alla deriva verso la Corea del Sud. Dopo aver subito brutali interrogatori, viene rispedito indietro. Prima di lasciare la Corea del Sud, ha modo di meditare sul lato oscuro di quella società che contrasta con la sua immagine “sviluppata“. Si rende conto che lo sviluppo economico non si traduce in felicità per tutti...
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Maria by Callas

Non c’è mai stato alcuno scollamento tra Maria e Callas. Tom Volf parte da una porzione d’intervista della Divina, in cui lei stessa mette a tacere i dittatori della perfezione, quelli che vorrebbero il personaggio pubblico, e soprattutto l’artista, come un automa, un essere capace di scollegare gli interni in virtù dell’incombenza. Questo face to face, quasi l’unico in b/n, costituisce il fil rouge dell’opera, quasi un flusso di coscienza, nonostante le domande, in cui più degli scoop, chiaramente solo per l’epoca del broadcasting, sono le ripetizioni a destare interesse. Chiaro, elencare ogni celebrity che ha sottolineato in questa o quell’intervista di aver rinunciato ad una famiglia “normale” per la fama, la carriera, ci costerebbe un anno di vita...

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