Category Recensioni

Lasciami andare

Lasciami andare (2020) di Stefano Mordini - Recensione | Quinlan.it

Dopo una variazione sul delitto della camera chiusa, un whodunit classico come Il testimone invisibileStefano Mordini si conferma uno dei pochi autori italiani interessati al thriller – eppure così amato dai lettori italiani – con Lasciami andare, questa volta con venature soprannaturali. In entrambi i casi ha preso spunto da soggetti ambientati altrove, nel primo caso in Spagna, in questo caso in America, dal romanzo di esordio di Christopher CoakeSei tornato, pubblicato in Italia da Guanda.

Un lavoro di localizzazione, se così possiamo definirlo, molto accurato, in cui i luoghi hanno una predominanza centrale, allo stesso tempo specchio e spauracchio per i protagonisti. Particolarmente azzeccata è l’idea di ambientare questa storia a Venezia, con tutto il peso del suo ...

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Lacci

Lacci (2020) - IMDb

Lacci, nuovo struggente film di Daniele Luchetti, è stato presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia 2020, dove è stato anche scelto come film d’apertura.  È difficile poter «soffrire in modo simpatico», e da questo Luchetti riesce a estrapolare l’essenza più intima e dolorosa dell’omonimo libro di Domenico Starnone dal quale è stata tratta la sceneggiatura scritta dallo stesso Starnone assieme al regista e a Francesco Piccolo (Habemus Papam). Lacci infatti è un racconto familiare che trae dai ricordi di una coppia di coniugi in rotta da anni l’amaro humus dal quale partire per spostarsi avanti e indietro nel tempo, con un passato segnalato da un dove e quando sovrascritto su schermo, salvo poi lasciare che il presente irrompa improvvisamente, stanco e oramai p...

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Un divano a Tunisi

UN DIVANO A TUNISI - Cinema Odeon

Arriva al cinema il film che ha vinto il premio del pubblico delle Giornate degli Autori del festival di Venezia 2019, Un divano a Tunisi, opera prima al femminile sulla psicanalisi esportata in Tunisia, ispirata alla commedia all’italiana. La recensione di Un divano a Tunisi di Daniela Catelli.

Si apre e si chiude con due splendide canzoni cantate da Mina“Città vuota” (1963) e “Io sono quel che sono” (1964), l’opera prima di Manéle Labidi Un divano a Tunisi, e si tratta di una dichiarazione programmatica. Con queste sonorità anni Sessanta dell’Italia del boom, la regista intende racchiudere una storia ambientata in un momento di cambiamento nei costumi, nella morale e nella politica di un Paese che dieci anni fa (quando si svolgono gli eventi raccontati nel film), c...

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La prima donna

LA PRIMA DONNA - di Tony Saccucci, con Licia Maglietta | Cinewriting

Se un merito il film di Saccucci ha è sicuramente quello di avere tirato fuori dalla storia dello spettacolo italiano la figura di Emma Carelli, sconosciuta (ai più) donna di spettacolo che visse a cavallo tra i due secoli, soprano di grandi doti, appassionata di automobili e donna impresario per avere a lungo diretto il Teatro Costanzi di Roma, l’odierno Teatro dell’Opera. Emma Carelli era sposata a Walter Mocchi, rivoluzionario socialista, con frustrate ambizioni parlamentari e alla fine impresario teatrale in Argentina. La sua fuga dalla famiglia per sposare il socialista Mocchi restituisce il senso della sua emancipazione in tempi in cui era ancora negato il voto alle donne ed era perfino considerato un controsenso parlare dei loro diritti...

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