Monthly Archives Maggio 2019

Wonder Park

June, dieci anni, è una bambina dalla fervida immaginazione: insieme all’inseparabile mamma, ha creato un modello in scala del parco di divertimentidei suoi sogni, gestito da animali immaginari come l’orso Boomer, lo scimpanzè Peanut, il porcospino Steve e i castori Gus & Cooper. Quando la mamma si ammala gravemente, June trascura il parco: una magia le permetterà di visitarlo… e salvarlo dalla cupezza della realtà.
Wonder Park è una produzione Nickelodeon, pensata dalla casa madre come il pilota di una serie televisiva. Coprodotto dalla Paramount, è stato diretto dall’ex-animatore Pixar Dylan Brown, la cui firma manca tuttavia dal film, dopo un licenziamento per molestie. Come se non bastasse, all’uscita il lungometraggio ha attirato gli strali della critica americana...

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Dolor Y Gloria

Successo e fallimento. Oggi tutto ci spinge a fingere una felicità impossibile, piena di tramonti e trofei professionali da mostrare al mondo. Il successo è più che mai una vetrina, uno schermo sul quale fare scroll, un reality show dove portare la tua canzone e diventare famoso.
E mentre noi siamo condannati al fallimento di credere che il successo sia questo, Almodovar ci contraddice con una delle sue opere migliori negli ultimi anni.

Per la terza volta, dopo La legge del desiderio e La mala educaciòn, il protagonista della storia è un regista Salvator Mallo che incontriamo nella prima scena sommerso. Questa immagine letterale (lo vediamo sott’acqua) ma allo stesso tempo metaforica, racconta la storia di un uomo depresso.
Vuole isolarsi da un mondo che lo travolge, ma questo...

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I figli del fiume giallo

«Ho sempre ritenuto che i cambiamenti nella società cinese avvengano in maniera graduale, non che siano qualcosa di improvviso». Jia Zhangke dice una cosa abbastanza ovvia, parlando di I figli del Fiume giallo e in fondo una frase come questa può valere per ogni paese, ogni cultura e ogni società in tutto il mondo. Eppure per quanto semplice possa essere, la considerazione riveste una grande importanza per aiutare a comprendere non tanto il pensiero del regista rispetto al proprio Paese, ma piuttosto il suo modo di osservarlo, questo Paese. Perché raccontarli i cambiamenti, riuscire a renderli in poco più di due ore di cinema con rigore ed efficacia non è solo estremamente complicato, ma è anche qualcosa che richiede un’idea di messinscena forte e consapevole. E tutto pu...

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JOHN MCENROE – L’IMPERO DELLA PERFEZIONE

C’è un signore che si chiama Gil de Kermadec, e che negli anni Sessanta aveva iniziato a realizzare film didattici sul tennis per conto della Federazione francese. Erano opere che a vederle oggi fanno un po’ ridere, e che risentivano della rigidità dei movimenti da mostrare tanto quanto di quella di un tipo di cinema che non permetteva svolazzi o libertà.
Di questo si rese presto conto anche lo stesso de Kermadec che iniziò, un po’ per la federazione e un po’ per se, a filmare il gioco in maniera diversa, piazzando vari operatori armati di 16mm a 120 fotogrammi al secondo – per permettere il ralenti – sui campi del Roland Garros, incaricati di riprendere uno e un solo giocatore al fine di studiarne i movimenti e lo stile di gioco...

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