Monthly Archives Novembre 2018

L’Ape Maia – Le Olimpiadi di Miele

L’Imperatrice delle api, sorella della Regina dell’Alveare ape Maia, impone alla comunità dell’apetta la consegna di metà del miele prodotto, per contribuire alla festa delle Olimpiadi di Miele. Maia ritiene che l’esclusione del suo alveare dai giochi, usandolo solo come fonte di miele, sia una bella ingiustizia. I suoi goffi tentativi di lottare per la sua comunità ottengono un pericoloso effetto: la regina accetta di far partecipare la squadra ai giochi, ma in caso di sconfitta l’alveare dovrà consegnare tutto il miele. Una bella sfida.

Se già ci aveva convinto il primo Ape Maia del 2014, sempre diretto da Alexs Stadermann (qui coadiuvato da Noel Cleary e Sergio Delfino), a maggior ragione siamo rimasti colpiti positivamente da questo L’Ape Maia – Le olimpiadi di miele...

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Il vizio della speranza

La speranza a Castel Volturno, fra il mare sporco e increspato e il fiume scuro e limaccioso, è un vizio, un lusso da ricchi, un gesto rivoluzionario che sottintende una possibilità di cambiamento, un fuori-pista o una stradina secondaria da percorrere lontani da quelle pozzanghere nelle quali una ragazza con la camminata da uomo e un pitbull al guinzaglio (e un cappuccio in testa per schermarsi dal mondo) cammina a grandi passi nonostante i pantaloni aderenti. La ragazza, Maria, è una bambina violata nel giorno della prima comunione e salvata da annegamento, è una figlia della disperazione e di una madre catatonica, è un’anima allapparenza persa che si muove instancabilmente in un anti-inferno, in un limbo coperto di rifiuti dove la gente aspetta che un giorno finisca e ne ricominci...

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Conversazione su Tiresia

«Chiamatemi Tiresia!». Si apre così Conversazione su Tiresia, lo spettacolo scritto e interpretato da Andrea Camilleri andato in scena al Teatro Greco di Siracusa lo scorso 11 giugno 2018 di fronte a 4mila spettatori nell’ambito delle rappresentazioni classiche realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico.

Un racconto mitico, pensato, scritto e narrato da Andrea Camilleri che “cunta” la storia dell’indovino cieco, le cui vicende attraverso i secoli si intrecciano a quelle dello stesso scrittore.

Ci sono riprese di spettacoli che si limitano a documentare quanto accade sul palco, magari anche con grande attenzione a cogliere dettagli della messa in scena, ma che, come si dice in teatro “non passano la ribalta”...

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Chesil beach – Il segreto di una notte

E’ nel vestito turchese indossato dalla Florence di Saoirse Ronan nel giorno del matrimonio, e che campeggia sul manifesto ufficiale del film, che è racchiuso il significato più profondo di Chesil Beach, adattamento dell’omonimo romanzo di Ian McEwan da lui stesso sceneggiato e generosamente offerto al regista teatrale – e di alcuni episodi di The Hollow Crown – Dominic Cooke.
Quel colore, più che quel modello così casto e “bon ton”, lo avrebbe potuto portare Julianne Moore in Lontano dal Paradiso, che era ambientato negli anni ’50. Ma qui siamo nel ’62, e nel ’62 il turchese, così come il giallo limone e le fantasie a fiori, significavano pudore, repressione e condizionamenti familiari, insomma un universo quasi edwardiano.

Mancava solamente un anno all’uscita dell’...

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