Nello specchio d’acqua alimentato dal sudore e dal respiro della cava in cui Michelangelo riuscì a trovare “il marmo più bello del mondo” e dove ancora oggi gli artisti attingono materia sublime per dare forma ai propri sogni, il limbo cinematografico del “meraviglioso artista” trova il suo impareggiabile set naturale, allietato talvolta dall’armonia sublime del verso dantesco.
È qui, in questo insolito museo a cielo aperto nel cuore delle Alpi Apuane, dove 500 anni fa il “divino” aveva trascorso mesi a selezionare e lavorare i marmi trasformandoli in immortali capolavori, che prende vita il racconto che esplora l’anima, le mani, gli attrezzi da lavoro, le opere dell’immortale genio nutritosi, sin da bambino, con la polvere del bianco marmo, come fosse latte.
Non è f...
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